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7 marzo 2021

Pensiero femminile

Al primo schiaffo, bisogna denunciare

~ Loredana Bertè, Festival di Sanremo 2021 ~

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Festival di Sanremo 2021, prima serata, diretta mondiale sulla Rai delle fiction che raccontano che le donne s’inventano gli stupri: sul palco sale Loredana Bertè e alla base del microfono appoggia le scarpe rosse.
Poi canta.
Quando il presentatore, Amadeus, spiega cosa rappresentino – simbolo della lotta al femminicidio – lei lo ringrazia, dice che si tratta di un piccolo messaggio ma importate. E aggiunge: “perché al primo schiaffo bisogna denunciare”. Nessuno avrebbe potuto dirlo meglio e nel posto migliore. Grazie Loredana!

Uomini, donne

Scarpe rosse sono state indossate anche da uomini scesi in piazza contro la violenza sulle donne. La scorsa settimana ci sono state alcune manifestazioni promosse da gruppi maschili che hanno voluto così schierarsi apertamente e richiamare l’attenzione su questa ormai strutturale emergenza. A Salerno, al flash mob organizzato dalla direttrice della casa circondariale Rita Romano c’era anche l’arcivescovo della città, Andrea Bellandi.
Sabato 6 marzo anche l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini ha usato parole molto nette contro la violenza sulle donne
Alzerò il grido della protesta contro ogni uomo che percuote una donna, contro ogni uomo che disprezza una sorella. Alzerò il grido della protesta per ogni casa corrotta a prigione, per ogni bellezza ridotta a spettacolo, per ogni sogno trasformato in incubo, per ogni donna usata come oggetto

 

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha promesso una legislazione per contrastare la violenza sulle donne. Aspettiamo i dettagli.
Il viaggio della mostra “Com’eri vestita?” prosegue. Questo 8 marzo 2021 ancora in pandemia gli abiti che simboleggiano uno dei peggiori pregiudizi contro le vittime di violenza non saranno esposti. Ma le storie, vere, che raccontano continuano a girare. Cliccate qui sotto.
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Maestre del pensiero

“Un confine sempre esistito nelle nostre menti e che, forse, esiste ancora nei nostri cuori e nei nostri comportamenti: uomini e donne condividono lo stesso mondo, respirano la stessa aria, camminano sullo stesso pianeta inquinato. Ma in questo mondo noi donne, spesso, abbiamo uno sguardo differente, usiamo in modo diverso le parole e il linguaggio. Dare significato a questa differenza non è sempre facile”.

 

Sono parole di Laura Boella, filosofa, che ha inaugurato il ciclo in 5 puntate, tutte le domenica dal 28 febbraio, su Radio3, “Maestre che insegnano a pensare“. Prima puntata su Hannah Arendt e poi Simone Weil, Edith Stein, Maria Zambrano, Etty Hillesum. Oggi la seconda.

Parole per dirlo

Anderhalvemetersamenleving è la parola del 2020 in Olanda, un termine di nuovo conio che indica la vita vissuta a un metro e mezzo di distanza gli uni dagli altri in tempi di Covid-19.
Al Leibniz-Institut für Deutsche Sprache di Mannheim, centro specializzato in studi sociolinguistici, tre studiose – Annette Klosa-Kückelhaus, Christine Möhrs e Maike Park – stanno costruendo un dizionario speciale con le parole tedesche nate in questo anno di pandemia. Ne parla un articolo di Zetaluiss.
A proposito di parole, la settimana che si chiude ha visto una polemica di alcune donne contro la prestigiosa Treccani per i sinonimi alla voce donna: buona donna, puttana, cortigiana e molti altri. Questa la risposta di Valeria Della Valle, Direttrice del vocabolario, che riporta l’attenzione sul ruolo del dizionario dei sinonimi.

Altre notizie dal mondo

🌎 Afghanistan, uccise 3 giornaliste: gli estremisti non vogliono le reporter, titola Il Corriere della Sera che racconta i due attentati contro giovanissime giornaliste. Attaccate in quanto donne. “Erano giornaliste e donne e sono state uccise per questo”, concorda il New York Times. A dicembre era stata uccisa Malalai Maiwand, una delle giornaliste
🌍 In India le donne sono in prima fila nelle proteste contro la nuova legge sull’agricoltura: l’85% di quelle che abitano le aree rurali sono impegnate in questo settore e le nuove norme non garantiscono i prezzi minimi di grano e riso e quindi la loro sopravvivenza. Un reportage su The Lily. Le donne sono andate in piazza anche per un altro motivo, in questi giorni: hanno protestato per chiedere le dimissioni del presidente della Corte suprema indiana che ha pensato di risolvere un caso di stupro invitando – come ha raccontato HuffPost – lo stupratore a sposare la vittima!
🌍 In Gran Bretagna alle donne guarite dal Covid viene chiesto di condividere le loro esperienze del sistema sanitario come parte di una strategia del governo per affrontare le disuguaglianze. I ministri dicono che ci sono “prove forti” che i servizi per le pazienti di sesso femminile devono essere migliorati. Su BBC.
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